OPR Gallery - Nature Morte - Fabrizio Bellomo

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Nature Morte
Fabrizio Bellomo

curated by Giangiacomo Cirla

Opening: 06.06.2023 – h: 18.00 / 21.00
On view: 07.06 – 16.09.2023

Come afferma Marco Petrella sul bollettino dell’Associazione Italiana di Cartografia, 2019 (167), 28-39:

[…] Se in Francia è nell’età post-rivoluzionaria che si assiste all’elevazione, a cui contribuisce la produzione cartografica, del cibo come monumento dei territori, è nell’Italia fascista che si afferma una nuova modalità di patrimonializzazione degli alimenti legata all’identità regionale e veicolata attraverso la pubblicistica turistica. […] Nell’Italia fascista degli anni ’30, dunque, si collocano alcune iniziative destinate a lasciare i segni nella nascita di una concezione culturale del cibo che diventa,

al pari di altre espressioni locali, monumento e iconema del territorio. A porre le basi di questa nuova configurazione sono una serie di azioni di promozione turistica e gastronomica. La prima, elaborata a Milano in seno al Touring Club Italiano, è la «Guida Gastronomica d’Italia» del 1931 (Portincasa, 2008). La seconda è un dépliant realizzato dall’Enit, L’Italie gastronomique in cui, accanto ad un testo descrittivo in francese compare una Carte des principales specialités gastronomiques des regions italiennes. Con esso l’Ente si rende protagonista di un documento pensato per veicolare all’estero l’identità alimentare dell’Italia attraverso l’icona delle cucine regionali. A realizzare la carta è una tra le firme di maggiore esperienza della rivista Le vie d’Italia, organo della propaganda Touring Club ed Enit, il pittore romagnolo Umberto Zimelli (Morsia, 2016).

Partendo da questi assunti, possiamo denotare come oggi delle tridimensionali rappresentazioni monumentali e delle sculture simil-monumentali – delle specialità gastronomiche regionali – siano presenti su tutto il territorio italiano, come se la cartina gastronomica commissionata dall’Enit a Umberto Zimelli abbia fatto da copia (sia per le successive e innumerevoli altre cartine gastronomiche italiane) sia per ricalcare sui territori quei disegni, oggi presenti però sotto forma tridimensionale e monumentale.

Tanto da far emergere in maniera fin troppo palese come e quanto la rappresentazione possa avere ricadute tangibili sulle realtà dei territori precedentemente rappresentati.

“La Mappa dei Monumenti Gastronomici” 2023 qui esposta, non serve ad altro se non a mettere in evidenza queste dinamiche.

Abbiamo visto come durante il fascismo vi sia stata un’accelerazione nella messa a regime economico di (a volte presunte e inventate appositamente e a volte reali) tipicità gastronomiche regionali. Oggi è possibile rintracciare dinamiche simili anche all’interno del sistema neoliberista contemporaneo? L’esplosione mediatica della cucina regionale (o presunta tale), derivata dai modelli economici di sviluppo, dalla gentrificazione, dalla disneylandizzazione e dalla turisticizzazione dei territori, in concordato con le passive indicazioni istituzionali (che null’altro fanno se non seguire l’economia dominante) viene fomentata dalle varie agenzie regionali dedicate al marketing territoriale. Siano queste ultime espressione di qualsivoglia matrice politica, dai presunti progressisti ai reazionari di qualsiasi tipologia.

Fabrizio Bellomo (Bari, 1982), è un artista multidisciplinare, regista, curatore e scrittore che porta avanti la sua ricerca in modo ibrido e sperimentale. Il suo approccio all’arte è ampio: lavora con materiale d’archivio e storico, video e installazioni pubbliche. La sua arte si muove tra il mondo reale e quello digitale. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, attraverso progetti pubblici, festival cinematografici e presentazioni. Ha partecipato al 39° e al 38° Torino Film Festival, ha partecipato al Padiglione Italia della 16.ma Biennale di Architettura di Venezia e le sue opere fanno parte del catalogo Arcipelago Italia. Negli anni ha collaborato con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, La Repubblica, MuFoCo, Fondazione Forma, Apulia Film Commission, Art House – Scutari, Fondazione Elpis e Galleria Continua, Careof e ICCD. Ha esposto il suo lavoro anche al MACRO – Roma, alla Triennale di Milano, alle Scuderie del Quirinale – Roma, al KCB – Beograd, alla Fundaciò Enric Miralles – Barcellona, alla Galeria Fab e al Tulla Culture Center e Teatri Kombëtar i Shqipërisë e al Tirana Art Lab e alla 18th Mediterranea Young Artists Biennale – Tiranë, IIC – Tokyo, Felleshus – Nordische Botschaften e Kreuzberg Pavillon a Berlino, Unseen Amsterdam, Fotomuseum Winterthur – Zurigo [Plat(t)form 2015], Fondazione Pino Pascali, 55. mo Festival dei Popoli di Firenze, 55. mo Festival dei Popoli di Firenze, 16° Tirana International Film Festival, 34e Cinemed de Montpellier e alla 58.ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Ha vinto numerosi premi e borse di studio tra cui: Premio Speciale della Giuria al 39° Torino Film Festival (Italiana.doc), Miglior Film al 39° Bellaria Film Festival, Miglior Video al Premio Celeste 2012, Inside Art Award al Talent Prize 10 e all’Italian Council (edizione 10) del MiBACT. I suoi lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private tra cui: MuFoCo Milano, ICCD Roma, Simmons & Simmons Art Collection London/Milano, NCTM e l’arte Milano. Il suo lavoro fa parte di saggi internazionali, come The Body of Solidarity: Heritage, Memory, and Materiality in Post-Industrial Italy in Comparative Studies in Society and History, Cambridge University Press – Cambridge 2017 e Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea, Einaudi, Torino 2013. Ha pubblicato libri d’artista e saggi per Postmedia Books – Milano, Centro Di – Firenze, Quinlan edizioni – San Severino Marche. Ha tenuto corsi e seminari per l’Accademia di Belle Arti di Brera, CFP Bauer Milano, Accademia di Belle Arti di Lecce e Teatro Pubblico Pugliese.

As Marco Petrella states in the Bulletin of the Italian Association of Cartography, 2019 (167), 28-39:

[…] If in France it is in the post-revolutionary age that we witness the elevation, to which cartographic production contributes, of food as a monument of territories, it is in Fascist Italy that a new mode of patrimonialisation of food linked to regional identity and conveyed through tourist publicity is established. […] In the Fascist Italy of the 1930s, therefore, are located some initiatives destined to leave their marks in the birth of a cultural conception of food that becomes,
like other local expressions, a monument and iconema of the territory. Laying the foundations of this new configuration are a series of actions to promote tourism and gastronomy. The first, developed in Milan within the Italian Touring Club, is the 1931 “Guida Gastronomica d’Italia” (Portincasa, 2008). The second is a brochure produced by Enit, L’Italie gastronomique in which, alongside a descriptive text in French appears a Carte des principales specialités gastronomiques des regions italiennes. With it, the body takes the lead in a document designed to convey Italy’s food identity abroad through the icon of regional cuisines. Making the paper is one of the most experienced signatures of the magazine Le vie d’Italia, organ of Touring Club and Enit propaganda, the Romagna painter Umberto Zimelli (Morsia, 2016).

Starting from these assumptions, we can denote how today three-dimensional monumental representations and monumental-like sculptures – of regional gastronomic specialties – are present throughout the Italian territory, as if the gastronomic map commissioned by Enit to Umberto Zimelli acted as a copy (both for the subsequent and countless other Italian gastronomic maps) and to trace on the territories those drawings, now present, however, in three-dimensional and monumental form.
So much so that it is all too evident how and how much the representation can have tangible repercussions on the realities of the territories previously represented.
“The Map of Gastronomic Monuments” 2023 displayed here serves no other purpose than to highlight these dynamics.
We have seen how during fascism there was an acceleration in the economic enactment of (sometimes alleged and purposely invented and sometimes real) regional gastronomic typicalities. Is it possible today to trace similar dynamics within the contemporary neoliberal system? The media explosion of regional cuisine (or allegedly so), derived from the economic models of development, gentrification, disneylandization, and tourismization of territories, in concordance with passive institutional directions (which do nothing but follow the dominant economy) is fomented by the various regional agencies dedicated to territorial marketing. Let the latter be an expression of any political matrix, from supposed progressives to reactionaries of any type.

Fabrizio Bellomo (Bari, 1982), is a multi-disciplinary artist, director, curator and writer that carries out his research in a hybrid and experimental way. His approach to the art is broad: he works with archival and historic material, videos and public installations. His art switches between the real and the digital world. His works have been exhibited in personal and collective exhibitions, through public projects, film festivals and presentations. He has attended 39° and 38° Torino Film Festival, he also attended the Padiglione Italia at 16.ma Biennale di Architettura di Venezia and his work is part of the accompanying catalogue Arcipelago Italia. In the years he has collaborated with Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, La Repubblica, MuFoCo, Fondazione Forma, Apulia Film Commission, Art House – Shkodra, Fondazione Elpis and Galleria Continua, Careof and ICCD. He exposed his work also at MACRO – Roma, Triennale di Milano, Scuderie del Quirinale – Roma, KCB – Beograd, Fundaciò Enric Miralles – Barcelona, Galeria Fab and Tulla Culture Center and Teatri Kombëtar i Shqipërisë and Tirana Art Lab and 18th Mediterranea Young Artists Biennale – Tiranë, IIC – Tokyo, Felleshus – Nordische Botschaften and Kreuzberg Pavillon in Berlin, Unseen Amsterdam, Fotomuseum Winterthur – Zurich [Plat(t)form 2015], Fondazione Pino Pascali, 55.mo Festival dei Popoli di Firenze, 16th Tirana International Film Festival, 34e Cinemed de Montpellier and at 58.ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. He has won several awards and grants including: Special Jury Award at 39° Torino Film Festival (Italiana.doc), Best Film at 39° Bellaria Film Festival, Best Video at Premio Celeste 2012, Inside Art Award at Talent Prize 10 and the Italian Council (edition 10) by MiBACT. His work is part of public and private collections including: MuFoCo Milano, ICCD Roma, Simmons & Simmons Art Collection London/Milano, NCTM e l’arte Milano. His work is part of international essays, like The Body of Solidarity: Heritage, Memory, and Materiality in Post-Industrial Italy in Comparative Studies in Society and History, Cambridge University Press – Cambridge 2017 and Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea, Einaudi, Torino 2013. He has published artist’s books and essays for Postmedia Books – Milano, Centro Di – Firenze, Quinlan edizioni – San Severino Marche. He has held courses and seminars for the Accademia di Belle Arti di Brera, CFP Bauer Milano, Accademia di Belle Arti di Lecce and Teatro Pubblico Pugliese.