Office Project Room ha il piacere di presentare “Traguardare” una mostra di Giovanni Oberti a cura di Gino Pisapia.
Il lavoro presentato da Giovanni Oberti parte da una riflessione rispetto al comune atto del guardare, un’azione apparentemente semplice che tuttavia apre a un territorio ricco di complessità. “Traguardare diviene pertanto il titolo del progetto specifico concepito per questa particolare occasione, attraverso il quale l’autore non prova a suggerirci una vera e propria chiave di lettura delle opere presentate ma una delle differenti possibilità interpretative.”
Le opere fotografiche (pratica di cui l’autore si appropria in funzione di questo specifico progetto), ci invitano a “Guardare tra, attraversare con lo sguardo, compenetrare con lo sguardo, fino ad oltrepassare il soggetto cercando per questo, di fronte all’immagine, una postura in grado di stabilire la giusta distanza. Tutta la pratica di Oberti di fatto indaga il complesso rapporto che vi è fra oggetto ed osservatore, focalizzando il proprio interesse su quel tempo, spazio, vuoto che intercorre fra lo spettatore e la superficie osservata.
Una serie di fotografie, dettagli di elementi naturali, parte di un corpus più esteso di immagini raccolte dall’autore, tentano di dimostrare questo teso rapporto fra le parti, invitando a fare esperienza dell’immagine a chi vi si trovi di fronte.
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982. Vive e lavora a Milano). Ha studiato presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, dove si è diplomato nel 2006. Ha tenuto diverse mostre personali in Italia e all’estero tra cui: Laghi di aceto, TILE project space, Milano, 2016; Onorarono, Munich Kunstverein, a cura di Chris Fitzpatrick, Monaco di Baviera, 2015; I fiori in tasca, Galleria Enrico Fornello, Milano, 2012; Arise Therefore, con Daniela Huerta, Galleria Enrico Fornello, a cura di Alessandro Sarri, Milano, 2011; 8, con Elio Grazioli, a cura di Chiara Agnello, Careof, Milano, 2010; Placentarium, a cura di Marinella Paderni, Galleria Placentia Arte, Piacenza 2009.
Tra le mostre collettive ricordiamo: Dalla luna ai piedii, Current project space, a cura di Doppiomisto, Milano, 2018; Kapala, LOCALEDUE, a cura di Gabriele Siedlecki, Bologna, 2017; Toute première fois, 22 Visconti, a cura di Francesca Napoli e Armelle Leturcq, Parigi, 2016; Biennale del disegno Rimini, Museo della Città, FAR Fabbrica Arte Rimini, a cura di Alessandra Bigi Iotti, Marinella Paderni, Massimo Pulini, Giulio Zavatta; Piccolo compendio d’istruzioni di pittura – vol. II, Galleria Bianconi, Milano, a cura di Matteo Fato e Alberto Zanchetta; Keep it real, Ventura 15, Milano, 2014; The excluded third, included, a cura di Postbrother, Emanuel Layr Gallery, Vienna, 2014; Veerle, a cura di Chris Fitzpatrick, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2013; Epidedon, a cura di Ludovico Pratesi, Co2 Gallery, Roma, 2012; SC13, a cura di Chris Fitzpatrick, San Fracisco, 2010; Now where now here, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2010; Il raccolto d’autunno è stato abbondante, a cura di Chiara Agnello e Milovan Farronato, Careof e Viafarini, Milano 2009.
Office Project Room is proud to present “Traguardare” (“Sight”), an exhibition by Giovanni Oberti, curated by Gino Pisapia.
Oberti’s work departs from a reflection on the simple act of looking; while only seemingly simple, the act in fact opens rich possibilities for complexity. “Considering that sight became the title of this specific project conceptualized for this particular occasion, the author does not suggest the existence of one true perspective on the exhibited works, but rather an array of different possible interpretations.”
The photographic works (here a practice which the artist appropriates for this specific project), invites us “to look between, to pass through and with the gaze, to penetrate the point of view, until one surpasses the subject, in front of the image, searching for a posture capable of ascertaining the correct distance from which to do so. In fact, Oberti’s practice investigates the complex relations between the object and the observer, focusing his interests on the time, space, and emptiness that exists between the spectator and a surface.
A series of photographs, details of natural elements, creates part of a much more extensive array of images collected by the artist, showing or ratheingr attempt to demonstrate this tense relationship between parts, inviting us to have an experience with the images themselves.
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982, lives and works in Milan). He studied at Accademia Carrara of fine arts of Bergamo where he
graduated in 2006. His work has been exhibited in Italy and abroad, among which: Laghi di aceto, TILE project space, Milan, 2016; Onorarono, Munich Kunstverein, curated by Chris Fitzpatrick, Munich, 2015; I fiori in tasca, Galleria Enrico Fornello, Milan, 2012; Arise Therefore, with Daniela Huerta, Galleria Enrico Fornello, curated by Alessandro Sarri, Milan, 2011; 8, with Elio Grazioli, curated by Chiara Agnello, Careof, Milan, 2010; Placentarium, curated by Marinella Paderni, Galleria Placentia Arte, Piacenza 2009.
Among the collective exhibitions: Dalla luna ai piedi, Current project space, curated by Doppiomisto, Milan, 2018; Kapala, LOCALEDUE, curated by Gabriele Siedlecki, Bologna, 2017; Toute première fois, 22 Visconti, curated by Francesca Napoli and Armelle Leturcq, Parigi, 2016; Biennale del disegno Rimini, Museo della Città, FAR Fabbrica Arte Rimini, curated by Alessandra Bigi Iotti, Marinella Paderni, Massimo Pulini, Giulio Zavatta; Piccolo compendio d’istruzioni di pittura – vol. II, Galleria Bianconi, Milano, curated by Matteo Fato e Alberto Zanchetta; Keep it real, Ventura 15, Milan, 2014; The excluded third, included, curated by Postbrother, Emanuel Layr Gallery, Vienna, 2014; Veerle, curated by Chris Fitzpatrick, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2013; Epidedon, curated by Ludovico Pratesi, Co2 Gallery, Roma, 2012; SC13, curated by Chris Fitzpatrick, San Fracisco, 2010; Now where now here, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2010; Il raccolto d’autunno è stato abbondante, curated by Chiara Agnello and Milovan Farronato, Careof e Viafarini, Milan 2009.
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